Vittime dell'odio rosso





Sergio Ramelli (1956–1975)

  • Chi era: studente milanese di 18 anni, iscritto al Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del MSI.
  • Contesto: in un clima teso di scontri politici, Ramelli scrisse un tema scolastico in cui criticava le Brigate Rosse e il terrorismo rosso. Questo lo rese bersaglio di un gruppo di militanti di estrema sinistra legati ad Avanguardia Operaia.
  • Aggressione: il 13 marzo 1975 fu aggredito sotto casa a colpi di chiavi inglesi (Hazet 36), arma simbolo in quegli ambienti. Morì dopo 47 giorni di coma, il 29 aprile 1975.
  • Conseguenze: anni dopo, nel 1987, alcuni responsabili furono condannati. La vicenda fu a lungo sottaciuta dai media di sinistra, diventando simbolo della “memoria negata” della violenza rossa.

Enrico Pedenovi (1925–1976)

  • Chi era: avvocato, consigliere provinciale del MSI a Milano, già appartenente alla Repubblica Sociale Italiana durante la guerra.
  • Uccisione: il 29 aprile 1976, esattamente un anno dopo la morte di Ramelli, fu assassinato sotto casa dai Nuclei Armati di Contropotere Territoriale, gruppo terroristico di estrema sinistra.
  • Motivazione politica: fu scelto come bersaglio in quanto figura politica del MSI. La sua uccisione viene letta come un atto dimostrativo da parte dell’estrema sinistra radicale.

Carlo Borsani (1899–1945)

  • Chi era: ufficiale e decorato della Prima Guerra Mondiale, aderì al fascismo e fu volontario nella Repubblica Sociale Italiana. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, divenne un dirigente della RSI a Milano.
  • Morte: fu assassinato dai partigiani il 29 aprile 1945, un giorno dopo la Liberazione di Milano, mentre si stava recando dalla madre, cieca, per salutarla prima di fuggire.
  • Memoria: come per altri militanti della RSI, la sua figura è commemorata negli ambienti neofascisti. La sua uccisione è usata per narrare la “vendetta post-liberazione” nei confronti dei fascisti.

Queste tre figure sono diventate simboli martirici per la destra radicale italiana, che ogni 29 aprile organizza commemorazioni a Milano. Spesso questi eventi sono contestati da movimenti antifascisti e generano forti tensioni politiche.

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