«Soldi per la Croce Rossa», ma è una truffa.



«Soldi per la Croce Rossa», ma è una truffa. Fuori dal supermercato, tre sorrisi e una scatola: la verità è un'altra


Era un sabato pomeriggio qualunque, di quelli in cui il supermercato brulica di famiglie, carrelli pieni e gente di fretta. Fuori dall’ingresso, tre persone in pettorina rossa porgevano una scatola bianca con il logo della Croce Rossa, chiedendo offerte “per i bisognosi”.


«Anche solo un piccolo gesto può fare la differenza», diceva la donna, gentile, con voce calma. L’uomo accanto a lei distribuiva volantini stampati in modo amatoriale. Nessuno sembrava farci troppo caso.


Per ore, i passanti hanno lasciato monete e banconote, colpiti dalla familiarità dei simboli e dalla fiducia che l’emblema della Croce Rossa da sempre ispira. Ma c’era qualcosa che non tornava. Lo notò Elisa, una vera volontaria della Croce Rossa, che si trovava lì per caso. Quel logo non era il solito. Il taglio delle pettorine era diverso. Nessun cartello, nessun tesserino. Nessuna comunicazione ufficiale.


Fece una telefonata, breve ma decisa. Pochi minuti dopo, arrivò una pattuglia della polizia municipale. I tre cercarono di allontanarsi, uno scomparve tra le auto parcheggiate, ma un altro fu fermato con la scatola in mano. Dentro, più di 300 euro.


Durante l’identificazione, il colpo di scena: l’uomo era un ex volontario della Croce Rossa, espulso anni prima per gravi irregolarità. Conosceva i meccanismi, le divise, perfino il modo di parlare. Aveva usato tutto ciò per costruire una truffa perfetta. O quasi.


La Croce Rossa, informata dell'accaduto, ha condannato duramente l’episodio. «Chi si approfitta della fiducia dei cittadini danneggia non solo la nostra immagine, ma soprattutto le persone che contano davvero sul nostro aiuto», ha dichiarato un portavoce.


E mentre i clienti rientravano nel supermercato, forse con un po’ più di diffidenza addosso, Elisa si è allontanata in silenzio. Con la soddisfazione amara di chi ha smascherato un inganno, ma avrebbe preferito non trovarsi mai davanti a quella scena.

Commenti