Morterone - parte III-: il borgo più piccolo d’Italia e i suoi sapori grandi


 🏞️ Morterone: il borgo più piccolo d’Italia e i suoi sapori grandi


Nel cuore della Valsassina, incastonato tra i monti del Resegone e le faggete secolari, Morterone si presenta come un luogo sospeso nel tempo. Con meno di 30 abitanti, è il comune più piccolo d’Italia per popolazione, ma non per anima. Qui, la cucina non è solo nutrimento: è memoria, resistenza, poesia.


🍲 Tradizione che scalda: i piatti della montagna


La cucina morteronese è rustica, sincera, fatta di gesti antichi e ingredienti locali. I piatti parlano di boschi, di stalle, di inverni lunghi e di convivialità.


1. Pizzoccheri della Valsassina

Diversi dai più noti pizzoccheri di Teglio, quelli di Morterone si distinguono per la pasta più spessa e il condimento generoso: verze, patate, burro d’alpeggio e formaggio fuso. Un piatto che profuma di legna e di casa.


2. Polenta e selvaggina

La polenta è regina: servita con sughi di cervo, cinghiale o capriolo, spesso marinati nel vino rosso e cotti lentamente. Il contrasto tra la cremosità della polenta e la forza della carne crea un equilibrio perfetto.


3. Trippa alla lombarda

Un piatto che divide, ma a Morterone è rito. Preparata con pomodoro, cipolla, carote e una spolverata di Grana Padano, viene servita fumante nelle giornate di festa.


4. Casöla

Stufato di verze e costine di maiale, cotto per ore. È il piatto dell’autunno, quando le foglie cadono e il camino si riaccende.


5. Formaggi e salumi locali

Morterone è circondato da alpeggi: qui si producono formaggi freschi e stagionati, come il taleggio, il quartirolo e il formaggio di monte. I salumi, spesso di produzione familiare, includono pancetta, coppa e salame nostrano.


🍷 Dove gustarli: trattorie e rifugi


🏡 Trattoria dei Cacciatori

L’unico ristorante stabile del borgo, aperto nei weekend e durante la bella stagione. Qui si mangia come in famiglia: porzioni abbondanti, vino della casa, e un menù che cambia con il tempo e l’umore del cuoco.


🌲 Rifugio del Grande Faggio

Poco fuori dal centro, immerso nel verde. Ideale per escursionisti e amanti della natura, offre piatti semplici ma autentici, spesso cucinati sul fuoco vivo.


🌿 Un’esperienza che va oltre il piatto


Mangiare a Morterone è un atto di immersione. Non si viene qui solo per il cibo, ma per il silenzio, per il cielo stellato, per le chiacchiere con gli anziani del paese che raccontano storie di lupi e di neve. È un luogo dove il tempo rallenta, e ogni boccone diventa racconto.


✍️ Perché raccontarlo


Per chi, come me, ama trasformare il quotidiano in poesia, Morterone è una miniera di spunti: dai nomi dei piatti che sembrano versi (“trippa che canta”, “polenta che abbraccia”), alle atmosfere che si prestano a post commemorativi, satirici o grotteschi. Un pranzo qui può diventare un carosello di immagini, proverbi, e riflessioni sulla lentezza, sulla memoria, sulla fame che è anche desiderio di comunità.


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