🧨 Quando l’ideologia diventa una trappola: il caso dell’attivista spagnola e il migrante irregolare
In Spagna, una storia surreale ha fatto irruzione nel dibattito pubblico: Estíbaliz Kortazar, attivista di sinistra e paladina dell’accoglienza, ha aperto le porte della sua casa a un migrante irregolare nordafricano. Un gesto che, nelle intenzioni, doveva incarnare la solidarietà. Ma la realtà ha presentato il conto. E non è stato gentile.
🔒 Dalla solidarietà al sequestro domestico
Il migrante, accolto senza documenti né garanzie, ha presto smesso di contribuire alle spese. Non contento, ha cambiato le serrature, trasformando l’appartamento dell’attivista in una prigione da cui lei stessa è stata esclusa. Le accuse parlano di molestie verbali, comportamenti intimidatori e persino aggressioni fisiche a un mediatore. Kortazar è fuggita, traumatizzata, e ora riceve supporto psicologico.
Questa non è una favola sull’integrazione. È un monito.
🧠 L’ideologia cieca: quando il buonismo diventa autolesionismo
C’è una linea sottile tra altruismo e ingenuità. E a volte, chi si proclama “progressista” finisce per sacrificare il buon senso sull’altare dell’ideologia. Kortazar ha agito con buone intenzioni, certo. Ma ha ignorato ogni segnale di rischio, ogni principio di prudenza. Il risultato? Una casa occupata, una vita stravolta, e un dibattito che finalmente osa dire ciò che per anni è stato censurato: l’accoglienza indiscriminata è pericolosa.
🗣️ Il silenzio assordante della sinistra
Dove sono ora i colleghi di partito? Dove sono gli intellettuali che predicano inclusione a ogni costo? Il caso è stato minimizzato, ignorato, persino deriso da alcuni ambienti. Perché ammettere che l’ideologia può fallire è troppo scomodo. Meglio voltarsi dall’altra parte.
⚖️ Serve coraggio, non conformismo
La solidarietà non è un dogma. È una scelta che richiede responsabilità, regole e discernimento. Accogliere non significa annullarsi. E difendere i propri confini, fisici e morali, non è razzismo: è sopravvivenza.
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